Il basilico, proprietà e conservazione
Generalità sul basilico
Il basilico (dal latino Basilicum o dal greco Basilikon = pianta regale o pianta del re), o meglio l'Ocimum basilicum, è una pianta aromatica appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, i cui oli essenziali tipici sono l'estragolo e l'eugenolo. Si tratta di un tipo erbaceo-annuale da seminare all'inizio della primavera, mediante l'utilizzo di serre, o da svasare in tarda primavera; la raccolta avviene durante tutta l'estate; il basilico non è particolarmente complicato da coltivare (anche in vaso) purché si disponga di: un terreno soffice e drenante a pH neutro, clima con temperature non inferiori a 10-15°C (meglio 20-25°C) ed un'innaffiatura abbondante. Il basilico raggiunge i 60cm di altezza, ha un fusto di sezione quadrata che crescendo tende a divenire legnoso e sul quale crescono foglie di forma più o meno ovale, lunghe un paio di centimetri e disposte in maniera speculare l'una verso l'altra; il basilico produce fiori bianchi organizzati in infiorescenze che successivamente danno origine a piccoli semi neri. La pianta del basilico necessita una continua e costante cimatura finalizzata a prolungarne il ciclo vitale, altrimenti interrotto dalla maturazione dei semi.
Il basilico è originario dell'Asia meridionale (India e Iran) ma attualmente il suo utilizzo in cucina è diffuso anche in molti altri paesi orientali come: Taiwan, Tahilandia, Vietnam, Cambogia e Laos. Nel complesso, il termine "basilico" racchiude molte varietà botaniche differenti, sia per l'aspetto che per le caratteristiche organolettico-gustative, raggruppate nelle tipologie: basilico genovese, basilico messicano e basilico tailandese; le foglie del basilico genovese (tipicamente consumato in Italia e nel sud della Francia fin dal 350 a.C.) sono larghe e verdi, e si caratterizzano per un aroma/gusto particolarmente intensi.
Il basilico è originario dell'Asia meridionale (India e Iran) ma attualmente il suo utilizzo in cucina è diffuso anche in molti altri paesi orientali come: Taiwan, Tahilandia, Vietnam, Cambogia e Laos. Nel complesso, il termine "basilico" racchiude molte varietà botaniche differenti, sia per l'aspetto che per le caratteristiche organolettico-gustative, raggruppate nelle tipologie: basilico genovese, basilico messicano e basilico tailandese; le foglie del basilico genovese (tipicamente consumato in Italia e nel sud della Francia fin dal 350 a.C.) sono larghe e verdi, e si caratterizzano per un aroma/gusto particolarmente intensi.
Conservazione del basilico
Il basilico è una pianta aromatica da consumare fresca e che, per mantenere le proprie caratteristiche, non dev'essere né cotta né conservata per disidratazione o in frigorifero (max 2 gg); per contro, previo congelamento, il basilico può essere mantenuto integralmente anche per lunghi periodi.
Il basilico è una pianta aromatica da consumare fresca e che, per mantenere le proprie caratteristiche, non dev'essere né cotta né conservata per disidratazione o in frigorifero (max 2 gg); per contro, previo congelamento, il basilico può essere mantenuto integralmente anche per lunghi periodi.
Abbinamenti del basilico in cucina
Il basilico è abbinabile con successo ad alimenti mediterranei quali: i pomodori, i formaggi molli/freschi misti, l'olio extravergine d'oliva, l'aglio, le carni bianche e alcuni prodotti della pesca. Spesso viene associato ad altre aromatiche come il timo, il rosmarino, la salvia, il prezzemolo, la menta o a spezie come la curcuma, il coriandolo, il curry, i chiodi di garofano, l'eucalipto, il peperoncino, la paprica e le bacche di pepe (tutte, in misura inferiore quelle nere).
Il basilico è abbinabile con successo ad alimenti mediterranei quali: i pomodori, i formaggi molli/freschi misti, l'olio extravergine d'oliva, l'aglio, le carni bianche e alcuni prodotti della pesca. Spesso viene associato ad altre aromatiche come il timo, il rosmarino, la salvia, il prezzemolo, la menta o a spezie come la curcuma, il coriandolo, il curry, i chiodi di garofano, l'eucalipto, il peperoncino, la paprica e le bacche di pepe (tutte, in misura inferiore quelle nere).
Composizione chimica del basilico
Il basilico è una pianta erbacea ricca di oli essenziali; tra quelli più presenti ricordiamo: eugenolo, eucaliptolo, linalolo, epi-α-cadilolo, α-bergamotene, γ-cadinene, germacrene D, canfora; quasi tutti sono innocui o addirittura terapeutici, mentre altri sono stati identificati come potenziali cancerogeni: è il caso del metileugenolo e dell'estragolo, anche se la combinazione alimentare ne dovrebbe annullare gli effetti negativi. E' anche curioso apprendere che l'estratto di basilico vanta proprietà tossiche per le zanzare.
Le varietà di basilico più comuni, dalle quali si usa estrarre gli oli essenziali (in: Francia, Italia, Germania, Spagna e Algeria), sono: basilico Album, basilico Benth, basilico Purpurescen Benth, basilico Thyrsiflorum Benth, basilico Crispum Camus. La redditività di questo processo di estrazione è di circa lo 0,02-0,07%, dal quale si ricava un liquido giallo e trasparente, dall'aroma forte e vagamente simile all'estragone.
Il basilico è una pianta erbacea ricca di oli essenziali; tra quelli più presenti ricordiamo: eugenolo, eucaliptolo, linalolo, epi-α-cadilolo, α-bergamotene, γ-cadinene, germacrene D, canfora; quasi tutti sono innocui o addirittura terapeutici, mentre altri sono stati identificati come potenziali cancerogeni: è il caso del metileugenolo e dell'estragolo, anche se la combinazione alimentare ne dovrebbe annullare gli effetti negativi. E' anche curioso apprendere che l'estratto di basilico vanta proprietà tossiche per le zanzare.
Le varietà di basilico più comuni, dalle quali si usa estrarre gli oli essenziali (in: Francia, Italia, Germania, Spagna e Algeria), sono: basilico Album, basilico Benth, basilico Purpurescen Benth, basilico Thyrsiflorum Benth, basilico Crispum Camus. La redditività di questo processo di estrazione è di circa lo 0,02-0,07%, dal quale si ricava un liquido giallo e trasparente, dall'aroma forte e vagamente simile all'estragone.
Le varietà di basilico più comuni, dalle quali si usa estrarre gli oli essenziali (in: Francia, Italia, Germania, Spagna e Algeria), sono: basilico Album, basilico Benth, basilico Purpurescen Benth, basilico Thyrsiflorum Benth, basilico Crispum Camus. La redditività di questo processo di estrazione è di circa lo 0,02-0,07%, dal quale si ricava un liquido giallo e trasparente, dall'aroma forte e vagamente simile all'estragone.
Basilico sacro
Esiste anche una razza di basilico terapeutico detto basilico sacro (Ocimum sanctum L.); questa pianta, rispettata ed utilizzata nei rituali religiosi indù (India, vedi Medicina Ayurvedica), è stata anche oggetto di alcuni approfondimenti farmacologici. I principi attivi del basilico sacro (oli essenziali, flavonoidi e acido ursolico) che ne costituiscono la droga, hanno dimostrato effetti ipoglicemizzanti su ratti diabetici indotti farmacologicamente da allossana e streptozotocina; il relativo meccanismo d'azione non è ancora totalmente chiaro. E' dunque probabile che "i componenti della droga del basilico sacro interagiscano con le cellule β del pancreas stimolandone la produzione insulinica e/o che influenzino alcuni enzimi tipici del metabolismo glucidico". Inoltre, la droga del basilico sacro ha anche dimostrato poteri ipocolesterolemizzanti.
Lo studio di riferimento [Yeh e coll. (2003) Diabetes Care 26:1277-1294] è di tipo randomizzato, effettuato su 40 soggetti affetti da diabete tipo 2 ai quali:
- dopo 4 settimane di trattamento con 2,5g di polvere secca di basilico sacro al giorno è stata riscontrata una diminuzione dei livelli sierici (post prandiali e a digiuno) di glucosio in assenza di effetti collaterali
- dopo 8 mesi di trattamento con 2,5g di polvere secca di basilico sacro al giorno, è stata riscontrata una riduzione dei livelli sierici di colesterolo totale in assenza di effetti collaterali.
Bibliografia:
- Fitoterapia: impiego razionale delle droghe vegetali–F.Capasso,G.Grandolini,A. A. Izzo–pag. 477-478.
- Nuovo dizionario di merceologia e chimica applicata. Volume 2 - G. V.Villavecchia - Hoepli - pag. 586-587.
fonte : www.my-personaltrainer.it
Esiste anche una razza di basilico terapeutico detto basilico sacro (Ocimum sanctum L.); questa pianta, rispettata ed utilizzata nei rituali religiosi indù (India, vedi Medicina Ayurvedica), è stata anche oggetto di alcuni approfondimenti farmacologici. I principi attivi del basilico sacro (oli essenziali, flavonoidi e acido ursolico) che ne costituiscono la droga, hanno dimostrato effetti ipoglicemizzanti su ratti diabetici indotti farmacologicamente da allossana e streptozotocina; il relativo meccanismo d'azione non è ancora totalmente chiaro. E' dunque probabile che "i componenti della droga del basilico sacro interagiscano con le cellule β del pancreas stimolandone la produzione insulinica e/o che influenzino alcuni enzimi tipici del metabolismo glucidico". Inoltre, la droga del basilico sacro ha anche dimostrato poteri ipocolesterolemizzanti.
Lo studio di riferimento [Yeh e coll. (2003) Diabetes Care 26:1277-1294] è di tipo randomizzato, effettuato su 40 soggetti affetti da diabete tipo 2 ai quali:
Lo studio di riferimento [Yeh e coll. (2003) Diabetes Care 26:1277-1294] è di tipo randomizzato, effettuato su 40 soggetti affetti da diabete tipo 2 ai quali:
- dopo 4 settimane di trattamento con 2,5g di polvere secca di basilico sacro al giorno è stata riscontrata una diminuzione dei livelli sierici (post prandiali e a digiuno) di glucosio in assenza di effetti collaterali
- dopo 8 mesi di trattamento con 2,5g di polvere secca di basilico sacro al giorno, è stata riscontrata una riduzione dei livelli sierici di colesterolo totale in assenza di effetti collaterali.
Bibliografia:
- Fitoterapia: impiego razionale delle droghe vegetali–F.Capasso,G.Grandolini,A. A. Izzo–pag. 477-478.
- Nuovo dizionario di merceologia e chimica applicata. Volume 2 - G. V.Villavecchia - Hoepli - pag. 586-587.
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