Il consumo di cibi dolci aumenta il rischio di depressione
Contrariamente a quanto ritenuto finora, il consumo di bevande zuccherate, cibi raffinati e dolci sembra essere associato a un aumentato rischio di sviluppare la depressione. Ciò è quanto emerso da un recente studio di coorte prospettico, che ha indagato la relazione esistente tra indice glicemico, tipo di carboidrati consumati e rischio di sviluppare la depressione in più di 87000 donne in post-menopausa di età compresa tra 50 e 79 anni che hanno partecipato al "Women's Health Initiative" tra il 1994 e il 1998.
I risultati ottenuti hanno dimostrato una evidente associazione tra il consumo di alimenti ad alto indice glicemico e la probabilità di sviluppare la depressione; anche il consumo di alimenti contenenti zuccheri aggiunti sembra essere un importante fattore di rischio per tale patologia. Al contrario, il consumo di alimenti a basso indice glicemico, come frutta, verdura e cereali integrali sembra essere significativamente associato a un minor rischio di depressione. Secondo gli autori dello studio, la causa potrebbe risiedere proprio negli zuccheri aggiunti, che possono indurre uno stato di infiammazione protratto, che sta alla base di numerose patologie come il diabete tipo II, le malattie cardiovascolari, alcuni tipi di cancro e, appunto, la depressione. Tuttavia, come gli stessi autori sottolineano, il lavoro presenta delle criticità importanti, per esempio l'uso dei diari alimentari per annotare i consumi alimentari delle partecipanti e il tipo di popolazione scelta (i risultati ottenuti non possono essere estesi alla popolazione generale). Per questo motivo, studi randomizzati dovrebbero essere ulteriormente intrapresi per esaminare se una dieta ricca di alimenti a basso indice glicemico potrebbe servire come trattamento o come prevenzione primaria per la depressione nelle donne in post-menopausa.
Approfondimenti:
Gangwisch JE et al. High glycemic index diet as a risk factor for depression: analyses from the Women's Health Initiative. Am J Clin Nutr, 2015.https://www.whi.org/SitePages/WHI%20Home.aspx
I risultati ottenuti hanno dimostrato una evidente associazione tra il consumo di alimenti ad alto indice glicemico e la probabilità di sviluppare la depressione; anche il consumo di alimenti contenenti zuccheri aggiunti sembra essere un importante fattore di rischio per tale patologia. Al contrario, il consumo di alimenti a basso indice glicemico, come frutta, verdura e cereali integrali sembra essere significativamente associato a un minor rischio di depressione. Secondo gli autori dello studio, la causa potrebbe risiedere proprio negli zuccheri aggiunti, che possono indurre uno stato di infiammazione protratto, che sta alla base di numerose patologie come il diabete tipo II, le malattie cardiovascolari, alcuni tipi di cancro e, appunto, la depressione. Tuttavia, come gli stessi autori sottolineano, il lavoro presenta delle criticità importanti, per esempio l'uso dei diari alimentari per annotare i consumi alimentari delle partecipanti e il tipo di popolazione scelta (i risultati ottenuti non possono essere estesi alla popolazione generale). Per questo motivo, studi randomizzati dovrebbero essere ulteriormente intrapresi per esaminare se una dieta ricca di alimenti a basso indice glicemico potrebbe servire come trattamento o come prevenzione primaria per la depressione nelle donne in post-menopausa.
Approfondimenti:
Gangwisch JE et al. High glycemic index diet as a risk factor for depression: analyses from the Women's Health Initiative. Am J Clin Nutr, 2015.https://www.whi.org/SitePages/WHI%20Home.aspx
fonte :www.nutrizione33.it
Nessun commento:
Posta un commento