lunedì 29 giugno 2015

Vitamina B3, o niacina, o vitamona PP: ecco le sue principali attività e le fonti alimentari...

Vitamina B3 (niacina o vitamina PP

Vitamina B3, o niacina, o vitamona PP: ecco le sue principali attività e le fonti alimentari.

Vitamina B3 niacina vitamina PP arachidi

Che cos’è

La vitamina B3, solubile in acqua, è nota anche con il nome di niacina o vitamina PP per la sua azione contro la pellagra ("pellagra preventive factor"), una malattia un tempo molto diffusa causata dalla sua carenza.
È tra i componenti di due coenzimi (NAD e NADP) fondamentali nelle reazioni di ossidoriduzione che avvengono nel nostro metabolismo. La vitamina B3 è essenziale per il regolare funzionamento del sistema nervoso.

Fonti alimentari

Le maggiori fonti naturali di vitamina B3 sono le arachidi, la carne bianca (specie il tacchino), il vitello, il fegato di manzo, il salmone, il tonno, il pesce spada e il lievito di birra. È una delle vitamine più stabili: non teme infatti l'ossigeno, il calore e la luce.
Attività
La vitamina B3 è necessaria per la respirazione cellulare, aiuta nella liberazione di energia e il metabolismo dei carboidrati, grassi e proteine, una buona circolazione e la salute della pelle, il funzionamento del sistema nervoso, e la normale secrezione di fluidi biliari e dello stomaco.
Potenzia la memoria e sembra essere anche efficace nel trattamento di ansia. La niacina è anche efficace nel migliorare la circolazione e ridurre i livelli di colesterolo nel sangue.
A volte una carenza di vitamina B3 può dare problemi di insonnia. Se vuoi saperne di più leggi questo articolo.

Carenza

Numerosi i sintomi che possono indicare una carenza di vitamina B3, dalla perdita del tono muscolare alla cattiva digestione ai disturbi cutanei.
Anche problemi alle gengive e alla lingua, insieme con mal di testa ricorrente, nausea e irritabilità possono essere associati a un insufficiente apporto di vitamina B3.
La carenza grave di vitamina B3 (oggi molto rara nei paesi occidentali) provoca la pellagra, una malattia caratterizzata da lesioni all'apparato digerente (uno dei sintomi è la diarrea), lesioni alla cute e al sistema nervoso centrale.

Sovradosaggio

Ad alte dosi, può risultare tossica. I principali effetti collaterali che si possono verificare sono quelli vasodilatatori con comparsa di ipotensione e vampate, eritema, prurito, dolore epigastrico, nausea, mal di testa e diarrea.
Si sono anche avuti casi di alterazione delle transaminasi ed epatotossicità.

Dosi consigliate

Secondo gli esperti, il fabbisogno giornaliero di vitamina B3 che un adulto dovrebbe assumere è pari a 14 mg per le femmine (da 11 anni) e 18 mg per i maschi (da 14 anni).

Alcuni autori suggeriscono un maggiore apporto di vitamina B3 per chi soffre di disfunzioni del metabolismo o di ipotiroidismo, a chi deve affrontare pesanti attività fisiche e a chi è affetto da malattie croniche come cirrosi epatica, insufficienza del pancreas e diabete.)




fonte : www.saperesalute.it


lunedì 22 giugno 2015

Farina di manitoba...


Farina manitoba
La farina di manitoba "propriamente detta" si ottiene dalla macinazione del frumento coltivato nelle regioni settentrionali dell'America e nel Canada meridionale, territori un tempo colonizzati dall'omonima tribù di "pellerossa"; spesso, si utilizza impropriamente il termine "manitoba" per indicare una farina ottenuta diversamente ma con caratteristiche sovrapponibili.
La farina di manitoba è uno sfarinato che si ottiene da una specie di grano detta Triticum aestivum, un frumento semi-duro noto per l'elevato contenuto in glutenina e gliadina. Questi due peptidi, se attivati dall'acqua, originano il glutine, una proteina reticolare ed elastica che ingloba i gas della lievitazione permettendo la "crescita" degli impasti, con formazione delle tipiche bolle apprezzabili nella struttura spugnosa del pane e di altri prodotti lievitati.

Ogni farina contenente glutine, se impastata con acqua, acquisisce un certo livello di "FORZA" (parametro ottenuto dalla correlazione tra indice di tenacità e indice di estensibilità); tale caratteristica rappresenta la proprietà più importante della farina e si valuta mediante l'inquadramento in una scala numerica (W) che va da <90 a circa 370.



La farina di manitoba si presta come base di pasticceria per dolci a lunga lievitazione e ricchi di grassi, come panettonipandoricolombe ecc; al contrario, le farine più deboli (oltre a possedere una minor concentrazione di glutine) subirebbero l'effetto "indebolente" dei grassi sulla "maglia glutinica elastica", a discapito della lievitazione.
La farina di manitoba è anche la base di partenza per l'estrazione delle proteine destinate alla produzione del seitan.
La farina di manitoba è impiegata quasi esclusivamente in forma 00 (senza crusca e con macinatura finissima); analogamente alle altre farine raffinate, tale caratteristica ne FAVORISCE la rapidità di digestione ed assorbimento a svantaggio dell'indice glicemico e insulinico. E' anche vero che questo aspetto possiede un'importanza nutrizionale relativa poiché, in fin dei conti, l'impatto metabolico di un alimento subordina alla composizione del piatto o del pasto complessivo; tuttavia, in virtù della sua resistenza ai grassi, la farina di manitoba è spesso associata a notevoli quantità di lipidi che, in concomitanza ad una sollecitazione insulinica significativa (dipendente anche e soprattutto dalle elevate porzioni alimentari), aumentano la propria capacità di deposito adiposo (effetto ingrassante). In definitiva, non è tanto la farina di manitoba a rappresentare un ingrediente obsoleto, quanto la maggior parte degli alimenti per i quali viene utilizzata (panettoni, pandori, donutscolombe, pandori, croissant ecc).




Se è vero che la farina di manitoba costituisce un ingrediente di qualità per la panificazione, in virtù dell'elevato quantitativo di glutine, è altrettanto vero che esiste un "rovescio della medaglia"; questa proteina è oggetto di una intolleranza anche piuttosto grave, la celiachia. Essa comporta una sintomatologia anche molto eterogenea in base al caso specifico e si distingue dalle altre forme di intolleranza alimentare per la presenza di una peculiare risposta immunitaria. Se ne evince che, in presenza di celiachia, l'ingestione accidentale di un impasto a base di farina manitoba rispetto a quella dello stesso impasto con farina debole possa comportare una reazione e una sintomatologia decisamente più intense.



fonte : www.my-personaltrainer.it

sabato 20 giugno 2015

Vegan Cookies: biscotti vegani con gocce di cioccolato

Vegan Cookies: biscotti vegani con gocce

di cioccolato


cookie_vegan


 Vegan Cookies: biscotti vegani con gocce di cioccolato Anche se non si è vegani, provare ricette nuove è sempre divertente. Se poi si tratta di dolci deliziosi, e oltretutto salutari, allora non c'è proprio la maniera di resistere. Noi vi proponiamo sei ricette di dolci vegani da cuocere al forno tra la quale, siamo certi, troverete quella che stuzzicherà di certo il vostro languorino.
In qualche caso gli ingredienti sono difficili da reperire, ma come rimanere impassibili ad esempio davanti a biscotti con gocce di cioccolato? Per prepararli tutti gli ingredienti dovranno essere a temperatura ambiente, in modo da ottenere dolcetti morbidi e soffici. Dopo aver riscaldato il forno a 180°, bisognerà unire in un recipiente due tazze di farinadue cucchiaini di lievito, un pizzico di cannellaun cucchiaino di caffè, mezzo di sale e mezza tazza di gocce di cioccolato biologico senza latte (la ricetta originale prevede l'uso di carruba, ma perché privarsi di ottimo cioccolato quando ormai in commercio si trovano prodotti privi di latte? Se inoltre compriamo quello proveniente dal commercio equo e solidale, ci potremmo sentire meno in colpa...).

In un'altra ciotola andranno invece uniti una tazza di zucchero di canna e mezza tazza di olio, quindi un quarto di tazza d'acqua e un cucchiaino di estratto di vaniglia. Si mescolano i due composti ottenuti (senza tuttavia lavorarli eccessivamente) e si creano delle palline, che andranno passate in forno per una decina di minuti. Dal momento che i biscotti continueranno a cuocere anche una volta usciti dal forno, andranno tolti quando non saranno ancora completamente asciutti, quindi lasciati raffreddare.

giovedì 18 giugno 2015

Crampi notturni: cause e rimedi naturali per prevenirli

Crampi notturni: cause e rimedi naturali per prevenirli


crampi notturni
Essere svegliati nel cuore della notte dai forti dolori causati da crampi alle gambe non è esattamente una cosa piacevole. Eppure è un’esperienza che accomuna tantissime persone, in forma sporadica, o ripetuta.
In genere i crampi notturni sono degli eventi che colpiscono i muscoli del polpaccio, della coscia o del piede. Vediamo di conoscere meglio queste contrazioni dolorose, le loro cause e alcuni rimedi naturali che possono aiutarci a trattarle e prevenirle.
Cause
Le cause che portano al verificarsi di crampi muscolari sono le più varie. Possono essere dovute all’ affaticamento generato da esercizi estremi, o anche a particolari condizioni, come ad esempio la gravidanza. Altre situazioni che portano ai crampi notturni sono:
  • disidratazione;
  • carenza di minerali come magnesio, potassio, calcio e sodio, dovuta a una cattiva alimentazione o a un eccesso di sudorazione;
  • posizioni innaturali assunte per lungo periodo;
  • condizioni mediche specifiche come malattie renali o della tiroide;
  • condizioni che influenzano la circolazione sanguigna;
  • infezioni o intossicazioni da metalli, come ad esempio il piombo o il mercurio;
  • effetti collaterali di alcuni farmaci.
Cosa fare
Il dolore improvviso di un crampo notturno è una cosa straziante. Esistono però alcune cose che possiamo fare nell’ immediato per eliminare il fastidio.
Allungare e massaggiare la parte interessata dal crampo è la prima soluzione. Potete provare anche alcune posizioni di stretching, come ad esempio quella di piegare il piede, in modo che le dita siano rivolte verso lo stinco.
Fare una doccia calda o un bagno, per rilassare i muscoli. Anche un impacco caldo va bene.
Massaggiare il muscolo dolorante.
Come prevenire i crampi
Per la prevenzione dei crampi notturni è necessario  comprendere innanzitutto quale sia la causa scatenante che produce la contrazione.
Se pensate che i crampi siano causati dai vostri farmaci, discutete col medico di questo problema.
Ricordatevi comunque che nutrirvi bene e idratarvi correttamente è il punto di partenza per prevenire questa condizione. Cibi ricchi di potassio calcio e magnesio sono i vostri alleati. Il calcio e il magnesio sono coinvolti negli impulsi nervosi e nell’ attività muscolare. Il calcio è necessario per contrarre il muscolo e il magnesio per rilassarlo. Uno squilibrio dei loro livelli può causare i crampi.
Anche fare stretching durante il giorno, e soprattutto alla fine di ogni allenamento, può ridurre i disturbi.
Non sottovalutate inoltre la carenza di vitamina E, la cui assunzione potrebbe dar sollievo in casi di contrazioni muscolari notturne. Infine, esistono alcune piante che possono venire in nostro soccorso, come il gingko, l’equiseto, lo zafferano, l’estratto di bacche di sambuco e la clorofilla. Rivolgetevi al vostro erborista di fiducia per comprendere quella più adatta a voi.
Se i crampi sono persistenti e gravi e se osservate la presenza di debolezza muscolare, non esitate a contattare uno specialista.

(Foto: myrelaxis)
fonte ambientebio.it

lunedì 15 giugno 2015

Anemia macrocitica: cause, sintomi e cosa fare...

Anemia macrocitica: cause, sintomi e cosa fare

Si incorre nell’anemia macrocitica quando i globuli rossi non portano avanti un corretto processo di maturazione. Finiscono con il perdere il loro nucleo e con l’assumere dimensioni ridotte. Le causedi tutto ciò possono essere rintracciate nel mancato apporto delle sostanze nutritive necessarie, come la vitamina B12 o l’acido folico. Pallore, labbra bluastre, stanchezza, dispnea, bruciori alla lingua: sono tutti sintomi da tenere in considerazione, perché rientrano in questa patologia. Cosa fare in presenza di queste manifestazioni sintomatologiche? Rivolgersi al proprio medico di fiducia, che saprà consigliare soprattutto sui cambiamenti da apportare alla dieta.

Le cause
Le cause dell’anemia macrocitica possono essere rappresentate da una carenza di folati. Il quadro clinico può essere determinato da un apporto alimentare insufficiente, soprattutto in termini di ortaggi, da un consumo eccessivo di alcool, da sindromi che causano un malassorbimento delle sostanze nutritive nell’organismo. Anche alcuni farmaci usati possono stare alla base del problema: azatioprina, etanolo, barbiturici, sostanze utilizzate nei trattamenti di chemioterapia.
L’alimentazione comunque svolge un ruolo di primaria importanza anche per ciò che riguarda la vitamina B12, specialmente quando si segue un regime alimentare che non fornisce abbastanza proteine.
E’ chiaro come si può cadere nella condizione dell’anemia ipocronica, quando la quantità di emoglobina contenuta nei globuli rossi è inferiore alla norma. Questa situazione è l’opposto dall’ipercronica: aumentano il volume dei globuli rossi e il livello di emoglobina.
E’ da ricordare comunque che in gravidanza e durante il periodo dell’allattamento si ha un maggiore fabbisogno di sostanze nutritive, per cui può facilmente accadere di non poter contare su risorse sufficienti.
I sintomi
sintomi dell’anemia macrocitica consistono nel pallore del viso e delle unghie; le labbra presentano un’insolita colorazione bluastra. Il soggetto avverte debolezza e stanchezza e inoltre si sente con il fiato corto, avvertendo una sensazione di confusione, come di essere sul punto di svenire. La carenza di vitamina B12 nello specifico comporta bruciori alla lingua.
Inoltre si verificano fenomeni di intorpidimento e di formicolio alle mani e si possono manifestare dei sintomi che interessano il sistema nervoso, con evidenti segni di carattere neurologico (per un apporto insufficiente di ossigeno al cervello), con perdita della concentrazione, insonnia e riduzione dell’appetito.
Cosa fare
Se volessimo considerare quale potrebbe essere una terapia per l’anemia macrocitica, dovremmo insistere particolarmente sull’alimentazione. Importante in questo senso è l’apporto di proteine animali (carne, latte e derivati) per la vitamina B12 e quello relativo al folato, di cui sono ricche soprattutto le verdure a foglia verde. E’ quindi essenziale una revisione della dieta, in modo che sia equilibrata.
Chi segue una dieta vegana potrebbe decidere di ricorrere a degli integratori, a dei supplementi di B12 o di acido folico. Lo stesso vale per le donne in gravidanza, perché una carenza di acido folico durante la gestazione potrebbe portare ad un anomalo sviluppo del tubo neurale del feto.
fonte : www.tantasalute.it

martedì 2 giugno 2015

E120, Rosso cocciniglia...

E120, Rosso cocciniglia




La Food and Drug Administration punta la propria attenzione sul rosso cocciniglia e al suo potenziale allergenico. Però dai, non parliamo di insetti tritati!
Il colorante rosso cocciniglia, indicato nelle etichette con il numero E120, è ottenuto dalle femmine degli insetti della specie Dactylopius coccus. L’E120 viene usato sia in campo alimentare, che nella produzione di cosmetici. I corpi degli insetti vengono essiccati e poi il colorante viene estratto e dissolto in solventi usati come veicolo per alimenti e cosmetici.
Sono stati descritti casi di allergie al colorante E120, probabilmente le responsabili sono le proteine degli insetti. Infatti durante l’estrazione, alcune proteine degli insetti passano nel materiale in percentuali dello 0,5%. Allo scopo di ridurre le allergie, è stato proposto un metodo per ridurre la presenza delle proteine tramite idrolisi enzimatica. Il processo porta alla rimozione delle proteine con PM maggiore di 6000.
In letteratura sono anche descritti casi di asma occupazionale in operai addetti alla produzione del colorante.
La FDA si è pronunciata sulla necessità di “Segnalare nell’etichetta questo additivo e la sua origine in tutte le etichette degli alimenti e i cosmetici per assicurarne un uso sicuro“.
Nell’archivio di Trashfood su Flickr ce ne sono già diverse di etichette con l’E120. Dove l’ho trovato? per esempio in alcuni hamburger Fileni, in alcuni salumi , perfino nel prodotto Fruttolo, nel Campari. La lindt lo usa nei cioccolatini Lindt Passion.
Edit: Salsicce con pollo Fileni, Hamburger Amadori.
Riferimenti:
-Carmine (E-120)–induced occupational asthma revisited. Journal of Allergy and Clinical Immunology – Volume 111, Issue 2 (February 2003)
-WO/2006/056585 A method for the preparation of a carminic acid lake