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martedì 17 febbraio 2015

Ribes nero, proprietà e uso...

Ribes nero, proprietà e uso...

fonte : www.cure-naturali.it



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Nome

Ribes Nigrum  - Sassifragaceae

Proprietà del ribes nero

Il ribes nero è una di quelle piante di cui s’impiegano varie parti (droghe) e si hanno perciò diverse attività terapeutiche. Il suo uso più comune è quello sotto forma di gemmoderivato o macerato glicerinato (MG). Questa è una preparazione erboristica liquida, ottenuta dai tessuti embrionali freschi della pianta, come germogli, boccioli, radici, linfa, semi (nel caso del ribes nero, proprio le gemme), in una miscela di acqua, alcol e glicerina.
Le gemme ricche di olio essenzialeflavonoidi e glicosidi, in questa preparazione, agiscono come stimolanti delle ghiandole surrenalinella produzione di cortisolo, un cortisone endogeno che aiuta l'organismo a reagire alle infiammazioniQuesta attività cortison-like genera una reazione molto importante, perché aumenta la produzione di steroidi surrenalici, normalmente secreti dalle nostre ghiandole per contrastare ogni tipo di stress o lesione, stimolare la conversione di proteine in energia, eliminare le infiammazioni e inibire temporaneamente l'azione del sistema immunitario che scatena le allergie. Il gemmoderivato di ribes nero viene perciò impiegato per la sua potente proprietà antinfiammatoria eantistaminica che agisce sia al livello cutaneo, che a quello delle vie respiratorie; ed è quindi indicato in caso di riniti allergiche e croniche, asma, bronchiti, laringiti, faringiti, dermatiti e congiuntivite .Ha inoltre un’azione immunostimolante, combatte la stanchezza e aumenta la resistenza al freddo al fine di prevenire malattie influenzali.
Le foglie, i cui componenti principali sono triterpeni e un complesso di polifenoli, hanno proprietà
 depurative e diuretiche, vengono utilizzate in fitoterapia sotto forma di infusi e tinture madri per favorire l’eliminazione dell’urea e dell’acido urico, ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, stabilizzare le membrane cellulari e drenare l’organismo.
Anche frutti, ricchi di acido citricoacido malicovitamina C,oligoelementiacidi polinsaturiflavonoidi e antociani, si rivelano utili per la loro azione astringentevasoprotettore-capillarotropo,protettore della retina e rinfrescante. Sono quindi indicati, sotto forma di succo o infuso, per fragilità capillare e couperose.
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Descrizione della pianta

Arbusto alto fino a 2 metri, con fogliame deciduo e fusti ramosi. Lacorteccia è liscia, da chiara a rossastra nei fusti giovani, mentre diviene scura negli individui vecchi. Le foglie sono grandi, piane, picciolate, con 3/5 lobi, apice acuto e margine dentato. La pagina inferiore, coperta da un leggero tomento, è ricca di ghiandole giallastre dalle quali emana un caratteristico odore. I fiori appaiono in primavera, raccolti in racemi pendenti, sono pentameri, di colore verde-biancastro, poco appariscenti. I frutti, sono bacche nere globose ricche di semi con all’apice le vestigia del fiore e compaiono in agosto-settembre. Si differenzia molto dal ribes rosso per il colore, l’aroma e sapore e destinazione dei frutti. Le foglie, le gemme e i frutti sono intensamente profumati per la presenza di ghiandole contenenti olii essenziali.

L'habitat del ribes

Il ribes nero è originario delle zone montuose dell’Eurasia, è spontaneo nel nord e nel centro dell'Europa e in Asia settentrionale.

Cenni storici

Il suo nome sembrerebbe derivare dall'arabo ribas, un particolare rabarbaro del Libano che, secondo i conquistatori Mori in Spagna, avrebbe lo stesso sapore e stesse proprietà. In passato l’aroma caratteristico di questa pianta non era come quello attuale, frutto di selezioni da parte dell’uomo, ma descritto come sgradevole e repellente. Si tratta, quindi, di una specie “addomesticata”, anche se la si trova allo stato selvatico.
 Come succede per altre piante conparti scure, ma commestibili e di sapore dolce, ha il significato di “scacciare gli umori neri” ed in passato fu usato, infatti, per guarire pestilenze e febbri. Il ribes, infatti, rappresentava un “lato oscuro” non malevolo, che può allontanare la malinconia. Le bacche sono la base del famoso liquore francese de cassis che è il nome francese di questo frutto.

Una ricetta con il ribes nero

USO INTERNO:
Il macerato glicerinato delle gemme: 40-50 gc a metà mattina e 40-50 gc a metà pomeriggio, quando le ghiandole surrenali sono in piena attività e si consiglia di iniziarlo a prendere a dicembre per prevenire le allergie stagionali primaverili.
La tintura madre delle foglie: 30 gc  per 2 volte al giorno lontano dai pasti, per drenare e disintossicare l’organismo
Il succo delle bacche: un cucchiaio in un po’ d’acqua al mattino a digiuno, per la fragilità capillare

RINITE ALLERGICA: Rimedi naturali...

RINITE ALLERGICA: Rimedi naturali


rinite allergica
Sembra che l’allergia,sia uno dei disturbi più diffusi nel mondo. Quando si starnutisce dunque, non sempre si ha il raffreddore, spesso questo è un sintomo di allergia ad agenti presenti nell’ aria. 
L’allergia ai pollini è la più diffusa, ma possiamo avere anche allergie alle polveri, agli acari, ai funghi, ecc..
L’allergia è una reazione eccessiva del sistema immunitario data da particolari anticorpi,verso una sostanza che di norma è innocua.
La rinite allergica, più comunemente chiamata raffreddore da fieno, è un processo infiammatorio della mucosa del naso. 
L’asma allergica invece è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree, spesso la rinite precede l’asma.
Alcuni sintomi tra più comuni :
  • Prurito agli occhi,al naso ed alla gola.
  • Tosse secca o stizzosa, difficoltà respiratoria,
  • Occhi che lacrimano e congiuntiviti ricorrenti
  • Naso rosso, che cola, naso chiuso
  • Occhiaie (maggior flusso di sangue verso il naso)
  • Ridotta sensibilità agli odori
A questi sintomi possono associarsene altri come cefalea, stanchezza, malessere generale, orticarie, dermatiti, ansia.
Il periodo peggiore per le allergie, va da marzo ad ottobre, si comincia con gli alberi, poi con le graminacee, poi con i cereali e le piante erbacee, in autunno le crisi sono scatenate dalle muffe.
Cosa fare:
  • Evitare gli spazi aperti in cui il polline è molto presente, specialmente nelle giornate ventose.
  • Ridurre al minimo le passeggiate in campagna o nei giardini, oppure indossare una mascherina.
  • Evitare di stendere i panni dove ci sono alberi o piante erbacee.
  • Togliere tappeti od oggetti che acchiappano molta polvere.
  • In auto tenere i finestrini chiusi .
  • Evitare gli alcolici che stimolando la produzione di muco dilatano i vasi peggiorando la secrezione nasale.
  • Evitare il fumo che irrita naso ed occhi.
  • Lavare gli occhi con un infuso di camomilla.
Quando si considera un soggetto allergico, è bene considerare vari fattori: la predisposizione costituzionale, lo stile di vita alimentare (una persona che starnuta o che tossisce potrebbe avere anche uno stato infiammatorio indotto dal cibo), la capacità di disintossicazione sia a livello fisico che psichico ( sintomi molto forti possono essere dati anche dall’ ansia rispetto al disturbo di cui si soffre, in questo caso l’allergia) e l’ambiente in cui il soggetto vive. 
La scelta dei rimedi da utilizzare andrà fatta considerando la persona sotto tutti gli aspetti.
Le allergie sono periodiche, quindi sarà utile nei mesi precedenti, fare prevenzione, cercando di rendere meno fastidiosi i sintomi.
Alcuni rimedi che possono essere di aiuto anche in fase di prevenzione :
  • Ribes nigrum mg : antinfiammatorio, antistaminico ed analgesico, stimola la produzione di cortisone endogeno senza effetti collaterali. Azione cortisone simile.
  • Vit C anche da rosa canina, che agisce sul sistema immunitario e sull’ alterazione delle mucose.
  • Carpino mg : allevia lo spasmo respiratorio, scioglie il muco, ripara la mucosa.
  • Liquirizia :inibisce il rilascio di istamina.
  • Perilla frutescens, omega 3,olio di enotera: limitano gli stati infiammatori.
  • Curcuma longa : diminuisce il rilascio di istamina
  • Melo cotogno e propoli :azione antinfiammatoria del sistema respiratorio e bronco-polmonare.
  • Olio essenziale di Caieput : è un decongestionante, può essere usato per inalazioni.
  • Manganese oligoelementi specifico per le costituzioni allergiche. Associato a zolfo che ne potenzia l’effetto .
Importantissimo è adottare uno stile di vita sano con una dieta disintossicante che permetta all’ organismo di reagire al meglio, è quindi utile disintossicare il fegato, assumere fermenti lattici per potenziare il sistema immunitario.
Evitare alimenti che stimolano la liberazione di istamina, ci sono alimenti infatti che possono contribuire a peggiorare le allergie stagionali, perché contengono delle proteine la cui struttura chimica assomiglia a quella della sostanza che provoca allergia. Tra questi: pomodori, fragole, cioccolato, crostacei, uova, frutta secca in particolare le arachidi, ecc.
I latticini che favoriscono la produzione di muco, andrebbero evitati, così come i cibi molto grassi e lo zucchero bianco.
Alimenti ricchi di magnesio e vit C, rinforzano il sistema immunitario e riducono la produzione di istamina.


lunedì 16 febbraio 2015

Allergia ai pollini: prevenzione, consigli e rimedi naturali...

Allergia ai pollini: prevenzione, consigli e 

rimedi naturali

fonte : www.my-personaltrainer.it


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La pollinosi è un'allergopatia con tipica ricorrenza stagionale. La reazione allergica che la carratterizza è stimolata ed indotta da pollini che possiedono caratteristiche peculiari: innocui per la maggior parte dei soggetti, causa di allergia per una piccola fetta della popolazione. I granuli pollinici, che si depositano sulle mucose delle vie respiratorie, liberano rapidamente il proprio contenuto: se sono presenti alcune componenti ad attività allergenica, e se il soggetto è un allergopatico verso tali sostanze, viene innescata un'interazione tra gli allergeni pollinici e le IgE presenti sulla superficie dei mastociti. Di conseguenza, il sistema immunitario interviene con la liberazione e la produzione di mediatori chimici pro-infiammatori. Il risultato è l'insorgenza di un processo flogistico delle vie respiratorie, con la conseguente comparsa deisintomi come rinitecongiuntivitetosse, asma bronchiale ecc. In base alla presenza dei tipici segni clinici e alla riacutizzazione stagionale dell'allergia ai pollini, non è difficile arrivare alla definizione della diagnosi, eseguendo i test cutanei con estratti allergenici. Per il trattamento della pollinosi sono a disposizione del paziente diversi farmaci: cromoniantistaminici,broncodilatatoricortisonici, antagonisti dei leucotrieni ecc. L'immunoterapia specifica (o vaccino), che prevede la somministrazione di dosi progressivamente crescenti di estratti pollinici sensibilizzanti, è in grado di modificare la storia naturale della malattia. La terapia farmacologica dev'essere prescritta da uno specialista competente e la cura dev'essere seguita con assiduità e pazienza dal soggetto allergico. La prognosi dell'allergia ai pollini è sostanzialmente favorevole: l'allergologo può decidere di sospendere la cura di desensibilizzazione contro l'allergia ai pollini, quando il paziente, in seguito a terapia, non ha presentato alcun disturbo dopo due anni consecutivi.
Possibili complicanze sono l'asma o le bronchiti asmatiche, le poliposi nasali e la sinusite.

La prevenzione dell'allergia ai pollini

Le misure preventive ambientali sono di difficile attuazione: non esiste alcun modo efficace per evitare la malattia, poiché non è possibile impedire del tutto l'esposizione ai pollini antigenici dispersi nell'aerosol biologico. Prima dell'inizio della stagione pollinica, il paziente dovrebbe rivolgersi all'allergologo, per impostare il programma preventivo o terapeutico più appropriato. Si può, infatti, cercare di limitare la manifestazione dei sintomi, evitando le cause che scatenano le reazioni allergiche e adottando alcune misure per ridurre l'esposizione agli antigeni allergizzanti.
A tal proposito, è opportuno considerare che:
  • Le indagini diagnostiche consentono di individuare esattamente l'antigene allergenico: la caratterizzazione chimica e/o molecolare consente di individuare la specie botanica (erbe, fiori o alberi) a cui appartiene il polline che provoca l'allergopatia.
  • L'approccio eziologico e sintomatico in corso di diagnosi consente di conoscere quali fattorie quali abitudini contribuiscono a scatenare la pollinosi (esempio: stagionalità dei sintomi, modalità con cui l'allergopatia si manifesta, attività che si stavano svolgendo quando si è verificato il primo attacco ecc.). In tal modo risulta possibile adottare delle misure comportamentali e preventive per evitare la reazione allergica.
  • La terapia farmacologica è fondamentale per l'allergia ai pollini, perché controlla i sintomi e consente un miglioramento della qualità della vita. L'allergia ai pollini tende ad avere un carattere cronico: per questo motivo devono essere proposte, al paziente, strategie di gestione a lungo termine della malattia.
  • Il monitoraggio aerobiologico svolge un'attività di sorveglianza della qualità dell'aria, rivolta a misurare la concentrazione atmosferica dei principali pollini allergenici. La valutazione della componente pollinica responsabile dispersa nell'aria si rende concreta con i calendari delle fioriture (o bollettino pollinico), che possono fornire al paziente un importante supporto per la gestione clinica dell'allergia. Il soggetto allergico può essere aggiornato in tempo reale sullo specifico periodo di pollinazione, sulla potenziale esposizione all'allergene e, su indicazione medica, può ricorrere alla corretta terapia farmacologica preventiva o sintomatica.

Consigli utili per il paziente allergico ai pollini

Oltre alle terapie farmacologiche specifiche, è possibile ricorrere ad una serie di strategie che consentono, in modo semplice ed efficace, di mantenere sotto controllo l'allergia ai pollini:
  • Consultare i calendari della fioritura, per conoscere il periodo di pollinazione della pianta a cui si è allergici. Il periodo di fioritura delle diverse varietà di polline cambia a livello territoriale e, in generale, in pianura avviene prima che in montagna. Queste informazioni consentono un corretto approccio alla terapia preventiva o farmacologica: se è prevista un'elevata concentrazione di pollini nell'atmosfera, è consigliabile cominciare ad assumere i farmaci per l'allergia prima della comparsa dei sintomi. Inoltre, i sintomi possono aumentare proporzionalmente alla quantità e alla qualità dei granuli pollinici dispersi nell'aerosol biologico.
  • Non passeggiare in campi, prati o giardini in cui l'erba è stata tagliata da poco. Durante il periodo di pollinazione, evitare le attività sportive in prossimità di aree verdi.
  • Ricordare che le concentrazioni di pollini sono maggiori nelle giornate secche, ventose e soleggiate.
  • Tra le 10 e le 16, periodo di maggior concentrazione di pollini, tenere chiuse le finestre e i finestrini dell'auto ed evitare attività all'aperto o passeggiate in campagna.
  • In casa e in ufficio, se possibile, usare condizionatori d'aria o generatori di anioni, che abbassano la concentrazione di pollini. Per ridurre gli allergeni, fare attenzione alla pulizia della casa e ricorrere eventualmente ad un aspirapolvere dotato di filtro HEPA.
  • Se l'auto ha l'aria condizionata, installare un filtro antipolline (da pulire spesso e sostituire ad ogni tagliando).
  • Usare appropriate mascherine antipolvere durante i lavori all'aperto. Nei periodi di massima pollinazione, evitare di dedicarsi a lavori di giardinaggio.
  • Durante il giorno, all'aperto, è utile indossare un paio di occhiali scuri: la luce del soleaumenta il fastidio associato ai sintomi oculari.
  • Prima di scegliere la località e i periodi per le vacanze, è opportuno informarsi sull'eventuale presenza di allergeni. Nella fase acuta dell'allergia, se possibile, trascorrere un po' di tempo al mare, un ambiente scarsamente saturo di pollini. Chi è allergico alla parietaria deve preferire la montagna: la pianta non cresce oltre i 1.000 m di altitudine, mentre cresce sulle zone costiere.
  • Quando si rientra a casa fare una doccia, lavarsi i capelli e cambiare i vestiti per eliminare i pollini che si sono attaccati nel corso della giornata, evitando così l'esposizione notturna all'allergene. Anche gli animali domestici possono "veicolare" con il loro pelo i granuli pollinici: sarebbe opportuno evitare che si mettano sul letto o sul divano.
  • Non stendere il bucato all'aperto: il polline si può attaccare a lenzuola e asciugamani.
  • Non consumare alcolici: le bevande alcoliche stimolano la produzione di muco e dilatano i vasi, peggiorando la secrezione e la congestione nasale. Evitare di fumare: il fumo irrita ulteriormente le mucose di naso e occhi.
  • Diversi pollini contengono antigeni comuni ad alcuni alimenti vegetali. Nei soggetti allergici, possono insorgere reazioni inaspettate (prurito, edema alle labbra e al cavo orale), nel momento in cui questi cibi sono ingeriti, durante la stagione della pollinazione. Questi sintomi costituiscono la sindrome orale allergica (SOA). Per evitare l'insorgenza della cross-reattività dovuta alla "parentela" botanica tra pollini e alcune famiglie vegetali, è importante individuare le componenti allergeniche in comune ed evitare di inserire nella propria dieta alcuni alimenti.

Rimedi naturali contro l'allergia ai pollini

Rimedi erboristici e integratori alimentari possono supportare il trattamento sintomatico dell'allergia ai pollini. Ecco un breve elenco dei principali prodotti naturali che aiutano ad alleviare gli effetti della malattia:
Altri rimedi fitoterapici possono comprendere: 
  • Boswellia (Boswellia serrata): la sua resina contiene gli acidi boswellici, che inibiscono alcuni enzimi (5-lipossigenasi) bloccando così la sintesi di leucotrieni, coinvolti in processi flogistici tipici delle reazioni immunologiche e allergiche.
  • Noni (Morinda citrifolia): il succo riduce le infiammazioni e rinforza il sistema immunitario; l'estratto secco è molto utile nel trattare le conseguenze della rinite allergica.
  • Liquirizia (Glycyrrhiza glabra): è un efficace immunomodulatore ed un inibitore del rilascio di istamina.
  • L'oligoterapia contempla invece l'associazione di ManganeseZolfo e Fosforo per le allergie stagionali, con manifestazioni allergiche come riniti, congiuntiviti ecc. Questi elementi, assunti nel periodo di maggior malessere, svolgono un'importante azione desensibilizzante e disintossicante.
Il consiglio in più:
  • Lavare spesso gli occhi con acqua fredda;
  • Prima di andare a dormire, applicare sulle palpebre un batuffolo di cotone imbevuto d'infusoalla camomilla e rosmarino;
  • Nei periodi di riacutizzazione dei sintomi dell'allergia ai pollini, adottare una dieta disintossicante per più giorni consecutivi, cercando di variare spesso la dieta.
Allergie ai pollini: consigli alimentari
<p style="display: none;"><cite><a href="http://www.my-personaltrainer.it/salute-benessere/allergia-pollini-consigli.html">Allergia ai pollini: prevenzione, consigli e rimedi naturali</a></cite> da http://www.my-personaltrainer.it/salute-benessere/allergia-pollini-consigli.html</p>

Quali alimenti preferire:

Contengono composti solforati che inibiscono la risposta allergica e infiammatoria. Depurano l'intestino, contengono vitamina C e sali minerali.
Alimenti ricchi di magnesio (cereali integralifagioli , verdure a foglia verdebanane ecc.)
Il magnesio contribuisce a ridurre al minimo la produzione di istamina.
Cibi ad elevato contenuto di vitamina C
Supportano la regolare funzione del sistema immunitario.

Quali alimenti evitare:
Oltre ad evitare alcuni cibi che possono provocare cross-reattività con i pollini, è utile limitare il consumo di alimenti che stimolano la liberazione di istaminafragolepomodoricioccolatocrostaceimolluschiformaggi fermentati, insaccati e frutta secca. Il consumo di latte e latticini può provocare un'ipersecrezione di muco, che aggrava i sintomi di rinite allergica e asma. Evitare anche: cibi grassi in genere e zucchero.